LEGGI LA SINOSSI QUI SOTTO
“Questo studio rappresenterebbe un importante progresso nella comprensione delle antiche civiltà e della loro cultura, dimostrando come l’uso del linguaggio ideografico proto-sumerico possa essere fondamentale per decifrare i simboli e i messaggi lasciati dalle popolazioni del passato.” (italien)
Si.
Si tratta infatti di un linguaggio ideografico, fatto di figure e segni. Corrisponde esattamente alla più antica lingua ideografica conosciuta, decifrata a metà del xxᵉ secolo: il Protosumero.
Proprio così.
La loro mitologia, le loro grandi divinità, la loro credenza in un aldilà e nella rinascita dei morti.
Perché questi erano i loro templi, i loro santuari, dove invocavano il potere della dea madre per dare ai morti una nuova nascita, proprio come lei aveva fatto, secondo loro, per il padre degli dei.
La stessa archeologia, di fronte all’evidenza, ha dovuto relegare nell’oblio la vecchia immagine dei cacciatori primitivi che raffigurano scene di caccia quotidiane. Oggi la dimensione simbolica e sacra è ampiamente accettata, anche se, fino a questo libro, è stata fraintesa.
Né più né meno dell’uomo, il padre primordiale, il primo dei viventi, ma anche il più grande degli spiriti sfidati dopo la sua morte.
Per questo motivo, come mostro in questo libro, il mondo dell’archeologia, che non ha competenze linguistiche, si è perso questa scoperta.
Per secoli, sotto l’influenza del suo dogma scientista centrale secondo cui i nostri antenati erano “primitivi”, ha osservato questi affreschi con uno sguardo superficiale e di primo grado, proiettando su di essi le proprie interpretazioni infantili. Ora, per la prima volta, possiamo leggerli… e quello che ci dicono ribalta tutto quello che pensavamo di sapere.
Nel linguaggio ideografico arcaico, queste figure animali sono utilizzate per comporre sia il nome proprio del padre degli dei Adamo (come nel caso del toro o dell’uro, ad esempio), sia quello del suo titolo Kish (o Kisha, Kissa, Kiza), utilizzato per designarlo come antenato primordiale, procreatore-generatore, fondatore del mondo umano. Questi ideogrammi sono sinonimi del suo nome.
Per quanto riguarda la dea madre, essa era rappresentata dall’unicorno (ma anche dalla mucca, dalla giumenta, dalla cerva e…). Questo unicorno, che è l’elemento simbolico centrale dei sigilli della scrittura protoindiana di Harappa (una scrittura che non è ancora stata decifrata), è lo stesso dell’unicorno gravido che si trova all’ingresso di Lascaux, sul primo pannello che porta il suo nome…
Quelli che si pensava fossero semplici disegni dell’uomo primitivo rivelano in realtà un linguaggio sofisticato direttamente collegato alle fondamenta della nostra civiltà.
Si. Kish e Giza hanno preso il suo nome, semplicemente pronunciato in modo diverso a causa di torsioni linguistiche arcaiche, per rendergli omaggio.
Esattamente.
Si. Anche se sono fondamentalmente un cristiano, tutto ciò che sto facendo qui è leggere una scrittura ideografica. Queste sono le basi. Per quanto riguarda il racconto della Genesi, esso è l’eredità di libri molto precedenti ed è anche sopravvissuto ai secoli.
Per quanto riguarda l’insegnamento delle pitture rupestri, non sto facendo proselitismo dal pulpito, perché con esse ci troviamo di fronte a una versione diversa, a un’altra interpretazione degli eventi della Genesi biblica, e il mio dovere di ricercatore è quello di darne conto, anche se non la condivido. Vedremo, come dimostrerò nei miei libri successivi, che questa versione ha lasciato un segno così indelebile nell’umanità che la sua traccia mnemonica è incisa non solo nella mitologia preistorica e antica, ma anche nell’etimologia stessa delle lingue geroglifiche sumere ed egizie. Il che ha senso, perché la mia ricerca dimostra anche che la mitologia e l’etimologia di queste lingue sono due facce della stessa medaglia. Una commedia… quella in cui si è svolta la nostra storia, la storia delle nostre origini, così come ci è stata tramandata.
Sono colossali, qualunque sia il vostro credo. Situato all’incrocio della storia della religione e della scienza, decifra la base, il fondamento elementare della storia dell’umanità, di ciò che ha costituito il nucleo comune originario di tutte le sue future credenze e religioni.
C’è qualcosa di più importante? Non penso.
Capisco il suo scetticismo. Ma ha letto le prove fornite? Sara tra coloro che hanno pregiudizi senza leggere o conoscere, tra coloro che rimangono ignoranti, o avrà il coraggio di aprire gli occhi su questa antica verità?
Lo abbiamo detto spesso degli uomini di scienza che sapevano vedere oltre le apparenze…
👉 492 pagine. 350 dimostrazioni. 10 esempi di decifrazione di affreschi rupestri (Lascaux, Marsoulas*, grotte di Pindal). Una conclusione inequivocabile.
Quindi, per favore, fate silenzio per un momento. Leggete e basta.
Guardate i fatti con i vostri occhi.
E dite addio a tutto ciò che credevate di sapere, a tutti i vostri pregiudizi…
Perché state per assistere alla più grande rivelazione nella storia dell’umanità**.
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DECIFRAZIONE DEL PRIMO URO SUL PANNELLO DELL’UNICORNO DI LASCAUX (FRANCIA)
DECIFRAZIONE DEL SECONDO SEGNO PETTIFORME DELLA GROTTA DI MARSOULAS (SPAGNA)
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Grazie per la condivisione. Un lavoro impressionante, qualunque cosa possa pensare l'"establishment scientifico". Ci vuole coraggio (e convinzione) per cambiare le carte in tavola. Bravo per questo incredibile lavoro.
Questo libro unisce l'intima convinzione che dà impulso e direzione alla ricerca e il rigore scientifico che triangola anni di decifrazione delle nostre lingue, aprendo nuove prospettive, e tanto meglio. Senza rispondere alle domande esistenziali sulle nostre origini, propone un filo rosso che attraversa lo sviluppo delle modalità di trasmissione del sapere (ça voir) dell'umanità alle generazioni successive.
!!! Dopo un volo di dodici ore, un viaggio in treno di otto ore e alcune serate fuori casa: ben fatto!
Che corpo di lavoro, che erudizione, che punto di vista singolare e seducente!
Congratulazioni
Ciao, Yvar.
Sono arrivato alla fine di questa seconda parte, che è ambiziosa e impressionante come sempre, grazie all'immensa quantità di ricerca e di sintesi che è stata fatta.
Non so da dove cominciare, visto che l'argomento è così vasto, quindi farò del mio meglio per rispondere alla domanda...
Mi hai convinto?
Non proprio, perché ero già convinto che la maggior parte delle credenze, comprese quelle arcaiche, nascessero dagli stessi miti, che miravano a comprendere meglio la morte, a spiegare fenomeni naturali che da tempo sfuggivano alla nostra comprensione, a placare l'ira del dio o degli dei che avrebbero dovuto causarli, a creare una gerarchia, a usare il potere, a risvegliare la consapevolezza del bene e del male... Sono quindi convinto che le religioni odierne, ad eccezione del buddismo (una religione non teista, ovviamente ;-)), abbiano origine da questo mito iniziale del Dio giudice e creatore.
Ma sì, mi avete convinto concentrandovi sul significato simbolico piuttosto che letterale di linguaggi ideografici dai molteplici significati, sottolineando le loro somiglianze da un sito all'altro, da una civiltà all'altra, minimizzando l'impatto delle coincidenze con l'improbabilità del loro numero, perché così facendo avete ridotto il margine di errore. Speculare sul solo significato letterale potrebbe avere lo stesso effetto? Non lo so. In altre parole, è meglio ignorare il cartesiano che è in voi se volete essere totalmente convinti ;-).
Tuttavia, riducendo i margini di interpretazione, la dimostrazione per somiglianze simboliche diventa razionale, ... In ogni caso, se i miei occhi e le mie poche parole da neofita vi incoraggiano, ne sono felice. Grazie per la condivisione, Yvar. Spero che i miei commenti sinceri incoraggino i lettori ad affrontare il vostro lavoro!
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